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venerdì 6 ottobre 2017

Maltrattamenti di animali, pene più gravi nel Regno Unito: si rischiano cinque anni di prigione





Nel Regno Unito chi maltratta gli animali rischia fino ai cinque anni di carcere. È quanto previsto dalla nuova legislazione che, rispetto al passato, aggrava la pena per questo reato. Prima si poteva essere condannati al massimo fino ai sei mesi di reclusione. Pene più gravi anche per chi organizza combattimenti fra animali. La novità è una conseguenza diretta di alcuni fatti di cronaca, quando nei tribunali si era sottolineato come la pena prevista per gli abusi sugli animali fosse troppo leggera. Sei mesi di carcere erano sembrati troppo pochi, per esempio, per un uomo accusato di aver comprato alcuni cuccioli con l’unico scopo di maltrattarli, soffocarli e ucciderli a coltellate. Michael Gove, segretario di Stato con delega all’ambiente, spiega che il provvedimento era indispensabile per combattere questo tipo di crudeltà. «Siamo una nazione di amanti degli animali – ha detto Gove – per questo dovevamo essere certi che ci fosse una legge che desse ai tribunali gli strumenti per punire in maniera più incisiva questi reati». Soddisfatta anche la Rspca, organizzazione animalista attiva in Inghilterra da quasi due secoli, proprio per proteggere gli animali. «Ora sappiamo che ci saranno sentenze che riflettono la serietà di questo crimine», commenta David Bowles, membro della Rspca. La legge inglese segue ora l’esempio di quanto già previsto in Irlanda del Nord e in Australia, dove la pena massima per maltrattamenti degli animali era già di cinque anni. In Italia invece il reato, previsto dall’articolo 544 ter del Codice penale, è punito con la reclusione dai tre ai 18 mesi.

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